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Giardino Barocco Villa Sermolli

Nella Valdinievole occidentale, villa Garzoni a Collodi,  villa Bellavista a Borgo e villa Pichi-Sermolli a Buggiano Castello sono gli esempi più autorevoli dell’arte barocca del giardino e in particolare di uno dei principi che la ispirano, il “far cedere l’arte alla natura”, e cioè l’armonizzare il disegno del giardino alla morfologia del terreno e il non far prevalere gli ornamenti e gli arredi sulla vegetazione. La villa settecentesca, caratterizzata dall’intonaco di colore rosso-pompeiano voluto dai Sermolli e oggi denominato “rosso di buggiano”, è una costruzione con linea ogivale che ingloba una torre quadrata, e comprende una cappella con portone autonomo (perché in uso alla gente del paese) e una limonaia a grandi sporti in vetro.

 

Il Giardino barocco, giusta espansione delle architetture della villa, utilizza abilmente i dislivelli terrazzati come elemento di base per la composizione delle forme; il decoro compositivo è qui espresso in armonia con la ridotta disponibilità degli spazi, da cui lo sviluppo in altezza dell’edificio e lo straordinario valore scenografico dello spazio, imperniato sulla limonaia portante sul solaio una grande terrazza belvedere, che, nella direzione verso valle, divide il giardino in due stanze. Un altro principio del giardino barocco, quello di “non offuscare alla vista il giardino”, e cioè di agevolare le visuali panoramiche, è reso dalla vicinanza alla casa del parterre (dotato di vasca centrale a rilievi simbolici in terracotta) e della terrazza belvedere, dove sono impiegati  vasi classici a limoni, agavi, siepe formale e treillages perimetrali. La sequenza articolata di una scalea con limoni a spalliera, proscenio in tema con la tradizione orticola di Buggiano, i berceaux, rampe e scale segrete, vasche e grotte a muro, aiuole con una multiforme varietà vegetale realizzano altri due principi dell’arte barocca del giardino, il “non renderlo troppo scoperto”, per destare la meraviglia del visitatore con la varietà delle scenografie e dei decori, e il “farlo apparire più grande di quanto è”.

 

Questo giardino storico rappresenta il vertice del sistema degli spazi verdi di Buggiano, esprime appieno le peculiarità della tradizione orticola e agreste della comunità di quella Valdinievole che Scipione Ammirato definisce “un delizioso giardino, ricca e copiosa di ogni bene”, e che al Sismondi parve “la plus industrieuse et la mieux cultivée de la Toscane”.

 

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