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Il Vecchio Arancio di Morena e Egidio

L’orizzonte chiuso dalle case del borgo invita a rivolgere l’attenzione alla dimensione intima e domestica di questo giardino aereo, il cui lastricato ci dice di una semplice quotidianità. Vi si accede da un vetusto portale ad arco, probabile accesso, anticamente, al piano terra di una torre di guardia. Pochi gradini, che bastano ad evocare l’angustia e il buio degli antichi camminatoi di mura castellane, ci fanno riuscire in questo breve spazio racchiuso e sospeso tra la strada e un bastione murario soprastante; da qui l’osservatore, come da un antico posto di guardia, domina il passaggio sulla sottostante via dell’Indipendenza, all’incrocio “strategico” con via della Rocca. Ma sull’immaginario medievale evocato dalle pietre e dalla via d’accesso, prevale poi la calda intimità di un luogo reso confortevole e accogliente da panche di legno che invitano al riposo e ingentilito da una vasca in cui guizzano i pesci rossi. Le presenze vegetali che vestono i contorni del giardino, intrecciano richiami lontani (la yucca) a consuetudini contadine (il nespolo, il susino), ma su tutte prevale l’antico arancio eponimo del giardino, a cui regala colori ed ombra.


Yucca Brevifolia(Iucca)
Prunus Domestica(Susino)
Mespilus Germanica(Nespolo)
Citrus Sinensis(Arancio)